Roberto Pietrantonio: "Basta con la narrazione tossica, la politica cambi marcia"


Data inizio: 16-12-2025 - Data Fine: 16-02-2026


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Roberto Pietrantonio, presidente dell'Unrae, ne ha per tutti: l'Europa, l'Italia, la politica, i media. Tutti messi in riga durante la conferenza stampa di fine anno dell'associazione, tenuta a Roma nella sede della Business School della Luiss. 

Nel giorno in cui la Commissione europea annuncia il "nuovo" phase-out 2035, il numero uno dell'associazione delle Case estere in Italia chiede di aprire “una stagione nuova” in cui “transizione e competitività possono camminare insieme”.

“L'auto”, ricorda, “è stata regolata con ambizioni eccessive e poco ascolto”, “si sono imposti obiettivi senza investire sui fattori abilitanti”, non accompagnando i target “con una politica industriale europea”. Il risultato? “Investimenti industriali enormi con ritorni molto più lenti del previsto, multe miliardarie alle Case sulle emissioni, incertezza tecnologica e comunicativa”.

L'Europa cambi marcia: equilibrio e realismo

Oggi, invece, potrebbe aprirsi “una stagione nuova, più attenta ai dati, aperta all'ascolto e a una transizione caratterizzata da equilibrio, competitività e realismo”.

E a proposito di competitività, il presidente dell'Unrae respinge l'ipotesi di un contributo obbligatorio di made in Europe al 70%: “sarebbe un grave errore strategico. Non esiste competitività alzando muri, ma gettando ponti”.

"La politica italiana ha amplificato la crisi”

In questo scenario l'Italia, il Paese in cui “la penetrazione delle auto elettriche è la più bassa d'Europa” e in cui “il canale aziende è più indietro”, “deve fare la sua parte perché, avverte, “non può permettersi di essere un mercato di serie B”. Nel mirino del numero uno dell'associazione c'è soprattutto la politica di casa nostra, accusata di avere “amplificato la crisi” con una “mancanza di visione strategica” e con incentivi a singhiozzo, con una “narrazione confusa, polarizzata e divisiva, figlia di una controreazione ideologica particolarmente forte rispetto alle decisioni europee” che ha “disorientato i consumatori” e male “indirizzato gli investimenti nelle infrastrutture”. “In un contesto narrativo come questo”, ha sottolineato, “ogni sforzo è stato demoltiplicato”.

Una ricetta fiscale per 100 mila nuove auto green

Dopo avere ricordato che nel biennio 2024–2025 sono stati stanziati 923,4 milioni di euro per incentivare l'acquisto di autovetture a zero o bassissime emissioni, contribuendo all'immatricolazione di oltre 90 mila auto nella fascia 0–60 g/km di CO2, Pietrantonio ha rivelato che si potrebbero ottenere risultati superiori con risorse molto inferiori.
“Con limitati aggiustamenti ai parametri fiscali della deducibilità delle auto aziendali sarebbe sufficiente un impegno di 85 milioni di euro per incentivare oltre 100 mila auto green nella fascia 0–60 g/km. Con una fiscalità allineata alle best practice europee, crescerebbero gli acquisti di auto aziendali green, aumenterebbe la diffusione di veicoli virtuosi e si accelererebbe il ricambio del parco circolante originando un usato di ultima generazione. Ne beneficerebbero ambiente, sicurezza stradale, imprese ed erario”.

L'appello ai media e alla politica: cambiate la narrazione

Infine, un appello alla responsabilità, sia alla politica sia ai media. Non si legga la revisione del regolamento europeo come un fallimento dell'auto elettrica: “Chi lo dice fa confusione e danneggia l'intero settore, basta con la narrazione tossica, è tempo di cambiare il linguaggio con cui si parla di auto in Italia, è necessario raccontare l'auto in maniera oggettiva, senza banalizzare concetti e senza creare nemici immaginari. Basta con i piromani”.




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