"Per le nuove immatricolazioni di veicoli dal 2035 in poi", ha detto Weber alla testata tedesca, "sarà obbligatorio un obiettivo di riduzione delle emissioni medie di CO2 delle flotte delle Case automobilistiche del 90% e non più del 100%".
Inoltre, non ci sarà alcun obiettivo del 100% dal 2040: "Ciò significa che il divieto ai motori a combustione interna è escluso. Tutti i motori attualmente costruiti in Germania potranno quindi continuare a essere prodotti e venduti", ha aggiunto il politico tedesco. Le sue dichiarazioni, grazie alle conferme di un portavoce, sono poi state riprese da altre testate tedesche.
La svolta, già inclusa in un accordo politico raggiunto stanotte e già definito nei suoi dettagli più rilevanti, sarà annunciata martedì 16 dicembre. Secondo la Bild, a pesare sulla decisione di Bruxelles sarebbe stata non solo la "chiara posizione" assunta dal cancelliere tedesco Friedrich Merz, ma anche la lettera congiunta inviata dal nostro presidente del consiglio, Giorgia Meloni, insieme ai capi di governo di diversi altri Paesi, tra cui il primo ministro polacco Donald Tusk.
"Con questo risultato, manteniamo le nostre due promesse più importanti: restiamo impegnati per la neutralità climatica, ma garantiamo anche la neutralità tecnologica. In tal modo inviamo un segnale importante all'intera industria automobilistica e garantiamo decine di migliaia di posti di lavoro industriali".