John Elkann ha colto l'occasione dell'avvio della produzione della nuova Fiat 500 ibrida per rimarcare la sua contrarietà all'attuale quadro normativo legato al Green Deal europeo.
Per il presidente di Stellantis, "la realtà sta dimostrando" che le regole comunitarie "sono sbagliate: ovvero, non sono adeguate allo scopo per cui sono state scritte, una transizione efficace e sostenibile da un punto di vista sociale ed economico che i cittadini europei possano abbracciare. Semplicemente non riconoscono la realtà sul campo.
"Per questo motivo, insieme al governo italiano, abbiamo insistito affinché quelle regole fossero modificate rapidamente", ha aggiunto Elkann. "Non per frenare l'elettrificazione, ma per attuare un piano realistico che consenta di raggiungere gli obiettivi in modo da rafforzare l'Europa come produttore, invece di ridurla a un mercato per altri."
"Vorrei essere chiaro", ha affermato poi il presidente di Stellantis durante una cerimonia. "La nostra fiducia in un futuro elettrico rimane immutata. Quando è arrivato il momento di intraprendere il percorso verso le emissioni zero, abbiamo risposto alla chiamata. Abbiamo fatto di tutto per essere 'pronti per il futuro', così come i nostri colleghi dell'industria europea. Ma se noi siamo pronti, il mercato certamente non lo è. E per mercato intendo le persone, i clienti. La maggior parte dei nostri clienti ha inviato un messaggio chiaro: non sono disposti a farsi dire quale auto acquistare. Vogliono riavere la loro libertà di scegliere l'auto più conveniente per loro. Oggi, qui, rispondiamo alla loro richiesta ampliando la loro scelta" con la 500 ibrida, ha proseguito Elkann.
"Come industria, abbiamo elaborato un pacchetto di proposte positive concrete, prontamente realizzabili e di buon senso, che, insieme, possono iniziare a risollevare l'industria automobilistica europea da quello che rischia di essere un declino irreversibile, pur continuando a perseguire gli obiettivi ambientali di decarbonizzazione della Commissione", ha sostenuto ancora Elkann, secondo il quale "esiste un altro modo per ridurre le emissioni nel nostro Continente in modo costruttivo e consensuale, ripristinando la crescita perduta e rispondendo alle reali esigenze delle persone. Siamo ancora fiduciosi, e per il bene della nostra industria dobbiamo esserlo, che la Commissione possa condividere questo obiettivo essenziale in tempi e modalità` congrue".
Elkann ha quindi ringraziato il governo italiano "per il lavoro costruttivo svolto insieme per superare le difficoltà di questa transizione senza precedenti. Il loro sostegno continua ad essere fondamentale per fare capire ai decisori di Bruxelles che esiste un'altra strada per arrivare dove tutti vogliamo essere nei prossimi anni." Infine, Elkann ha ribadito la richiesta di "un nuovo e tempestivo quadro normativo che consenta ai costruttori di produrre e commercializzare le auto che i clienti desiderano e, soprattutto, vogliono comprare".
Alla cerimonia ha partecipato anche il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, che ha esordito sottolineando come la nuova Fiat 500 ibrida sia "una tappa cruciale del percorso che abbiamo avviato" con il Piano Italia "per garantire che la transizione dell'automotive non lasci indietro l'Italia e la sua filiera e perché si affermi pienamente il principio di libertà su cui abbiamo costruito la nostra Europa in alternativa a quella in cui prevaleva l'ideologia e il dirigismo".
"Sappiamo tutti che il settore europeo dell'auto sta attraversando una fase difficile, è diventato il simbolo della crisi dell'industria europea", ha continuato Urso. "Non servono palliativi, ma riforme radicali. Basta con le ideologie di registri che non appartengono alla nostra Europa e che la realtà ha già smentito. Noi non vogliamo diventare un museo all'aria aperta, per quanto bellissimo", ha aggiunto il ministro. "La data decisiva e prossima è il 10 dicembre e lo diciamo con forza da Torino, perseverare nell'errore sarebbe diabolico. Noi non lo permetteremo".