Max Verstappen si è regalato un'altra delle sue prestazioni monstre, questo weekend a Las Vegas, mettendo le mani sul trofeo del vincitore. Il quattro volte campione del mondo della Red Bull Racing ha tagliato il traguardo davanti alla McLaren di Lando Norris e alla Mercedes di George Russell. Il colpo di scena clamoroso arriva però nelle ore successive, con le verifiche tecniche: la McLaren ha avuto un consumo del pattino maggiore di quello consentito e la direzione gara ha squalificato entrambe le vetture, cambiando le sorti di un weekend e - forse - della storia di questo campionato.
Il momento chiave del GP è arrivato proprio al via della gara. Norris scatta dalla pole, guarda gli specchietti e capisce che Verstappen è già a metà del fianco della McLaren. Prova allora a chiudere la porta, ma lo fa finendo sulla parte sporca dell'asfalto: arriva lungo in curva 1, rallenta, e si ritrova terzo quando le acque si calmano. Davanti ci sono Verstappen e un Russell molto lucido nel sorpasso all'esterno in curva 3.
“Ho lasciato la vittoria a Max, gli ho fatto un bel regalo… no, scherzo: è stato un mio errore. Ho fatto un casino”, dirà Norris ridendo amaro a fine gara, ma consapevole di avere un buon margine di punti da gestire negli ultimi due appuntamenti per potersi laureare campione. Verstappen, invece, racconta la cosa con la consueta flemma: “È filato tutto liscio. Di solito questa gara per noi è complicata, ma oggi ho trovato ritmo, sono riuscito a restare fuori più a lungo e la macchina era davvero come piace a me.”
Nelle prime battute, l'inglese della Mercedes ha persino accarezzato l'idea di disturbare l'olandese, ma quando la Red Bull ha alzato il ritmo il divario si è aperto nettamente. A quel punto, la Mercedes ha anticipato la sosta, passando alla hard, anche per tentare di gestire un problema allo sterzo che il George lamentava già dalla qualifica. “Ho provato a spingere per prendere Max e ho rovinato le gomme. A un certo punto non ero sicuro di riuscire ad arrivare alla fine. Alla fine, è andata bene così: felice del podio”, ha ammesso Russell alle interviste. Norris lo supererà più avanti, con una McLaren tornata competitiva grazie alla gomma dura. Ma l'inglese non riuscirà mai a impensierire davvero Verstappen, scappato dopo la seconda chiamata ai box con un ritmo che gli altri semplicemente non avevano.
Il quarto posto di Oscar Piastri racconta una gara piatta, gestita più che aggredita. L'australiano ha passato gran parte del primo stint in coda a Hadjar, subendo anche l'attacco di Leclerc prima di recuperare la posizione grazie a un undercut ben calcolato.
La Ferrari, però, sull'asciutto l'ha messa giù con personalità, anche se il risultato finale non è esaltante: Leclerc ha attaccato per tutta la prima parte, mostrato un ottimo ritmo e ripreso di forza il duello con Piastri. Ma proprio la scelta di allungare lo stint di un paio di giri lo ha tagliato fuori dal quarto posto: undercut subìto, posizione persa e… finale amaro, perché il monegasco, all'ultimo giro, si fa soffiare anche il quinto posto da Andrea Kimi Antonelli.
Dopo le brutte qualifiche di ieri, Antonelli ha interpretato la domenica con una calma quasi irriverente per uno che dovrebbe ancora prendere confidenza con la categoria. Nel finale, il suo forcing gli permette di restare davanti a Leclerc per soli due decimi – scontando la penalità – e di portare a casa un quinto posto che gli vale come una vittoria morale. Kimi oggi ci ha regalato una rimonta costruita con ritmo, gestione gomme e una freddezza che quasi non fa più notizia.
L'altra storia è quella di Carlos Sainz: settimo al traguardo, consapevole che la magia del sabato bagnato non sarebbe durata sull'asciutto. Primo stint convincente, secondo molto meno, ma alla fine porta a casa quel che poteva, tenendo la Williams davanti alla concorrenza diretta.
Dietro di lui la zona punti si chiude con Hadjar (8°), un solido Hulkenberg (9°) e un Hamilton 10° dopo la sua partenza dal fondo della griglia.
Lando Norris e Oscar Piastri sono stati squalificati perché il pattino sotto al fondo delle loro McLaren è risultato sotto lo spessore minimo di 9 mm (misurati 8,88 mm davanti e 8,93 mm dietro su entrambe le vetture). La FIA, dopo controlli approfonditi nel box, ha confermato l'infrazione tecnica: unica penalità possibile, l'esclusione dalla gara.
Norris aveva chiuso 2°, rallentando vistosamente nel finale dopo ripetuti messaggi del team per fare lift and coast, segno che McLaren aveva già rilevato valori anomali tramite i propri sensori di assetto e carico. Anche Piastri, 4° al traguardo, aveva ricevuto un avvertimento simile.
La causa probabile è legata alle forti sconnessioni del cittadino di Las Vegas: a oltre 300 km/h sui dossi, le vetture vengono schiacciate a terra, aumentando il consumo del pattino.
Con la squalifica delle due MCL39, Max Verstappen incassa punti pesanti: vince il GP, raggiunge Piastri in classifica e riduce il distacco da Norris a 24 punti. Di colpo, il Mondiale si è prepotentemente riaperto.