Buraglio nuovo ad nel giorno della festa del Transit


Data inizio: 22-11-2025 - Data Fine: 22-01-2026


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Il Transit è nato nel 1965 e la Ford ha organizzato durante tutto il 2025 celebrazioni per il sessantesimo compleanno del modello che ha dato il suo nome a tutta la famiglia veicoli commerciali: in ordine crescente Transit Courier, Transit Connect Transit Custom e, in cima, proprio lui, il Transit. Un concetto di specializzazione della gamma dedicata al lavoro (ma anche al tempo libero, con i Tourneo e i camper), che prese forma a partire dal 2002 con il Connect e che esattamente venti anni dopo sarebbe stato rafforzato con la nascita della divisione Ford Pro, che riunisce tute le risorse industriali, di prodotti e di servizi dedicate ai veicoli commerciali. Ford Italia ha deciso di sottolineare il traguardo raggiunto dal suo modello da 3,5 tonnellate presentando uno studio realizzato in collaborazione con l'Università Bocconi sul peso economico delle attività che richiedono l'impiego di veicoli commerciali. E l'iniziativa è stata presentata, insieme a Carlo Alberto Carnevale Maffè, associate professor of practice di strategy and entrepreneurship della Bocconi, dal nuovo amministratore delegato della filiale italiana, Marco Buraglio, fino a pochi giorni fa direttore dei veicoli commerciali di Ford Italia. Buraglio ha sostituito Fabrizio Faltoni, diventato direttore sales & brand management  per le divisioni vetture Blue e Model-E di Ford Europa. A capo dei van è arrivato Fabrizio Bambina.

Un mondo sotto osservazione

Da diversi anni la Ford pubblica studi sull'economia europea basata sui veicoli commerciali, che secondo gli aggiornamenti più recenti vale, tra Ue e Regno Unito, oltre mille miliardi. Come dire un po' meno dell'economia dei Paesi Bassi, che sono la quinta nazione del Vecchio Continente per prodotto interno lordo. In Italia il settore, secondo lo studio Ford-Bocconi, muove 108 miliardi l'anno, il 4,9% del Pil, e occupa oltre 1.530.000 lavoratori. Se è facile comprendere come il ruolo dei Vcl sia cruciale per l'economia italiana ed europea, ciò non si traduce, secondo lo studio, in una consapevolezza delle possibili riduzioni del Tco da parte di autisti e gestori di flotte. Dal 2019 tutti i veicoli Ford sono dotati di connessione telematica, e la previsione è che per il 2028 tutto il parco circolante italiano lo sarà. Eppure, rileva sempre la ricerca, solo il 46% dei fleet manager tiene conto dei dati sulla salute del veicolo (in particolare la necessità di manutenzione); del resto, soltanto il 32% dei conducenti e il 57% dei gestori di flotte mostra di conoscere a sufficienza i dati prodotti dal veicolo e le loro possibili applicazioni, e la percentuale scende drammaticamente al 10% se si considerano le sole piccole imprese. A frenare il loro utilizzo, timori sulla privacy espressi dal 94% degli autisti e dal 97% dei gestori: dati che rivelano comunque una fiducia maggiore nei furgoni che non in smartphone e tablet.
Sono meno di un terzo i guidatori e meno di un quarto i gestori che analizzano ogni giorno i dati in arrivo. In questo modo, teme la Casa dell'Ovale Blu (che elabora i dati anche per ridurre i tempi di fermo macchina, studiati con i concessionari), il mondo dei furgoni rischia di perdere le opportunità che il cambiamento in atto offre.

Cinque serie dal 1965

A compiere i sessant'anni, per la precisione, è il primo modello ad avere usato il nome Transit da solo, perché già nel 1961 la Ford tedesca aveva ribattezzato Taunus Transit l'FK 1000 (Ford Köln, 1000 kg) un medio con carrozzeria monovolume e portata di una tonnellata, spinto dal motore V4 a benzina della berlina Taunus. Il Transit del 1965 è invece un furgone grande con guida arretrata, prodotto sia dalla filiale inglese sia da quella tedesca, ed è il primo passo verso quella che sarà la Ford europea nata sotto l'egida di Henry Ford II, mentre in precedenza le due filiali erano indipendenti e concorrenti. Il Transit era rivoluzionario per le carreggiate larghe che massimizzavano la superficie di carico; tra i suoi tanti motori, oltre ai V4 inglesi serie Essex, un diesel Perkins, un V6 inglese per applicazioni speciali e un “sei in linea” americano in Australia. Le successive generazioni appariranno nel 1977, 1986, 2000 e 2014, con diversi face lifting intermedi.




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