Retromarcia del governo olandese, che oggi ha sospeso il suo intervento presso
Nexperia ripristinando il controllo al
proprietario cinese Wingtech Technology. La
controversia con la Cina ha infatti portato alla carenza di chip necessari alle Case auto, col rischio di
paralisi della produzione di vetture nel mondo. Tutto risolto, quindi? Non proprio, perché la guerra dei semiconduttori non finirà così. Ecco perché.
Tre nodi irrisolti
- Rimane in piedi la disputa tra la sede centrale europea di Nexperia e la sua controllante cinese Wingtech, innescata dalla presa di controllo da parte dello Stato olandese il 30 settembre 2025. L'Aia aveva dichiarato che la decisione era necessaria per impedire il trasferimento delle operazioni in Cina: sullo sfondo, la pressione degli Stati Uniti, che combattono una guerra commerciale contro la nazione asiatica. Pechino aveva risposto bloccando le esportazioni dei prodotti finiti di Nexperia il 4 ottobre.
- Lo scontro ha inoltre inceppato la catena di approvvigionamento: adesso la Wingtech dovrebbe ricominciare la spedizione di semiconduttori dalla Cina all'Europa e al resto del mondo, col via libera di Pechino. Al contempo, la parte europea della Wingtech dovrebbe far ripartire l'invio - da Amburgo al Paese asiatico - dei wafer: sottili fette circolari di materiale semiconduttore che fanno da base ai chip.
- Va infine ricordato che a ottobre un tribunale olandese ha ordinato la rimozione dell'ex Ceo di Nexperia e fondatore di Wingtech, Zhang Xuezheng, citando la presunta cattiva gestione come motivazione. La Wingtech si opporrà alla decisione: presso il Tribunale Commerciale di Amsterdam, si terranno udienze su un'indagine formale in merito alla presunta gestione negligente.