La Maserati ha avviato ufficialmente la produzione delle GranCabrio e GranTurismo nella sua storica fabbrica di via Ciro Menotti a Modena, confermando così uno degli impegni presi dal gruppo Stellantis nel Piano per l'Italia. Per l'occasione l'azienda emiliana ha organizzato un evento speciale (Maserati Meccanica Lirica) che ha visto anche l'anteprima mondiale di due one-off, insieme a un esclusivo pacchetto di personalizzazione dell'offerta Fuoriserie. Non solo.
L'evento ha permesso ai vertici aziendali di fornire uno sguardo, seppur parziale, sul futuro del Tridente e dell'Alfa Romeo. Di sicuro, nei prossimi mesi non mancheranno le sorprese, soprattutto sul fronte del prodotto, ma per avere maggiori dettagli bisognerà attendere il piano industriale che l'amministratore delegato del gruppo Stellantis, Antonio Filosa, conta di svelare entro i primi sei mesi dell'anno prossimo.
Partiamo, però, da una certezza. I prossimi anni vedranno i due marchi ancora legati all'architettura Giorgio e, in particolare, alla sua evoluzione Sport. "Il futuro della Maserati è la Giorgio perché credo che sia la miglior piattaforma in questo segmento", ha assicurato il direttore operativo Santo Ficili, ricordando la recente decisione di prolungare la vita del pianale fino al 2027 per le Alfa Romeo Giulia e Stelvio, mentre per la Maserati Grecale si andrà anche "oltre il 2027". Del resto, pure per l'amministratore delegato del Tridente, Jean-Philippe Imparato, la "Giorgio è una piattaforma superba". Quindi, perché non continuare a sfruttarla? Del resto, l'architettura è stata sviluppata proprio a Modena e nella città emiliana si apre ora un futuro che sa tanto di un passato recente.
Fu Sergio Marchionne a localizzare nella Motor Valley un gruppo di ingegneri che ha definito e progettato una piattaforma che oggi ritrova slancio con la frenata sull'elettrico di Stellantis e dell'intero settore dell'auto europea e la conseguente necessità di rispondere ai mutamenti della domanda. "Quello che immaginavamo sul fronte dell'elettrificazione non si sta realizzando nei modi e nei tempi. Il futuro sarà elettrico, ma non con i tempi prospettati", ha ribadito Ficili. "L'importante è essere pronti a soddisfare le richieste dei clienti con il prodotto giusto". Dello stesso avviso Imparato, che ha evidenziato la necessità "per il futuro della massima copertura dei powertrain per coprire tutti i segmenti e in canali". In tale contesto, è nota ormai la scelta di Stellantis di puntare sull'ibrido, il che apre a uno sviluppo finora ignoto per il V6 Nettuno.
Ficili, infatti, non ha escluso la possibilità di associare l'ibrido al sei cilindri del Tridente: "Potrebbe essere un nostro obiettivo soprattutto se lo chiede il cliente". Ancor più chiaro Imparato: "Dobbiamo decidere cosa fare, perché fa parte del catalogo di sviluppi sul tavolo che stiamo valutando. Il V6 ibrido è qualcosa su cui dobbiamo assolutamente decidere e che dobbiamo finanziare nei prossimi mesi". La decisione sarà, però, di Filosa. E non solo sul fronte motori, ma anche su quello dei prodotti. In tal senso, i due manager non si sono voluti sbottonare su eventuali novità nel segmento delle Suv o delle berline per Maserati. "Stiamo scrivendo il nostro piano prodotti. Lo comunicherà Filosa e solo allora si saprà la direzione", ha rimarcato Ficili.
Intanto, è certo che Modena sarà l'epicentro di un programma tutto incentrato sulla valorizzazione del Made in Italy, tramite, per esempio, il programma BottegaFuoriSerie: l'obiettivo è sfruttare le eccellenze della Motor Valley per creare delle edizioni limitate sulla falsariga dell'Alfa Romeo 33 Stradale. Del resto, la rilevanza della valle dei motori è stata centrale nella scelta di riportare a Modena le GranCabrio e GranTurismo: Maserati potrà sfruttare vantaggi competitivi come l'italianità o l'artigianalità delle produzioni locali per rafforzare il cambio di paradigma - e di modello di business - perseguito negli ultimi mesi. "Stiamo puntando tutto sulla qualità", ha garantito Ficili. "La qualità è assolutamente prioritaria", ha aggiunto Imparato. E poi il trasferimento da Mirafiori non ha comportato costi aggiuntivi e comunque determina un "effetto enorme", in grado di rendere più rapido il "ritorno sull'investimento". Insomma, il ritorno a casa è una soluzione ottimale per Maserati, anche se Cassino rimane "fondamentale" per la produzione della Grecale.
Ovviamente, le ultime decisioni rinnovano le ipotesi sulla creazione di un polo del lusso tra Alfa e Maserati. Tuttavia, non mancano i distinguo. Per il direttore operativo, "è fondamentale mantenere separati i due brand, ma come in passato ci deve essere collaborazione. Questa è la direzione". Anche in questo caso, Imparato non ha mancato di fornire ulteriori dettagli: "Il polo esiste ed è localizzato a Modena per l'intero gruppo Stellantis. L'evoluzione della piattaforma Giorgio sarà guidata da Modena. Non Parigi o Detroit". Il manager non ha escluso, "sviluppi" di segmento C per Alfa Romeo, anche se per ora il Biscione e il Tridente rimarranno "intorno alla piattaforma Giorgio". "Maserati - ha proseguito - non farà mai una Junior, ma quando si parla di segmento E o D, di GranCabrio e GranTurismo e via discorrendo, si parla di sviluppi locali". Dunque, a Modena nasceranno delle novità e non sono neanche da escludere sorprese per altri brand del gruppo. Ma - è bene ribadirlo - bisogna aspettare le decisioni di Filosa.
Di certo, i due manager non hanno nascosto il loro ottimismo per la Maserati. "C'è una squadra che sa far girare l'azienda, che la porterà alla crescita e alla redditività", - ha assicurato Imparato. "Non ho dubbi che torneremo in utile entro due o tre anni. Ovviamente, dobbiamo completare il piano prodotti e software, ma su questo ci sta lavorando Filosa". Tutto ruota intorno all'opera di Ficili. Per esempio, la riduzione del 55% dello stock di vetture in giacenza, il nuovo reparto verniciatura Fuoriserie, la stabilizzazione dei valori residui, nonché la focalizzazione sulla qualità ("Maserati deve avere un'ossessione per la cura dei dettagli"). Il lavoro, però, prosegue con un ritorno a una logica "book to order" per privilegiare le richieste dei clienti, sostenere i valori residui e migliorare il rapporto con i concessionari. "Per me - ha detto Ficili - sono fondamentali. Abbiamo iniziato un processo di coinvolgimento perché abbiamo bisogno che credano in noi".
Intanto, la Maserati è tornata a casa con una "scelta strategica e identitaria che guarda al futuro con orgoglio e determinazione, confermando il ruolo centrale di Modena e la volontà di continuare a investire in Italia, valorizzando eccellenza, competenze e vision". "Nessuno ci credeva e dopo neanche un anno ce l'abbiamo fatta", ha sottolineato Imparato, ricordando la scelta annunciata con il Piano Italia nel dicembre del 2024 e riassunta nello slogan "la storia di Maserati si fa a Modena, non si fa fuori".