Ecco come fa un'auto francese a costare come una cinese


Data inizio: 07-11-2025 - Data Fine: 07-01-2026


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Alla fine costerà veramente meno di 20 mila euro: la Renault Twingo era stata annunciata con questo biglietto da visita nel 2023 e ora che è un modello di serie può dire di aver centrato l'obiettivo. I clienti che la ordineranno (prenotazioni entro fine anno, consegne nel secondo trimestre 2026) potranno farlo a partire da questo prezzo. Ma come hanno fatto a contenere i listini? Andando velocissimo. In 24 mesi l'auto è stata definita completamente, ripensando tutte le fasi di pianificazione, progettazione e industrializzazione. E portando una parte significativa della seconda in Cina.

Tre pilastri: Ampere, Cina, Novo Mesto

Il progetto della Twingo è stato costruito su tre pilastri. L'input di pensiero è nato in Ampere, la start-up interna alla Renault che progetta i veicoli elettrici. Da qui, dal cervello francese della ricerca e sviluppo a Guyancourt arrivano (oltre all'idea di fondo) piattaforma, software, sistemi elettronici, multimediali e Adas. Ma anche un diverso approccio alla pianificazione: Ampere è una struttura agile, con una governance semplificata e costruita attorno a valori di efficienza e velocità. "Questo significa avere convalide più rapide e passaggi ridotti tra i dipartimenti", specifica il direttore tecnico del gruppo, Philippe Brunet.

Il secondo elemento chiave è stata la scelta di andare a Shanghai per imparare dai cinesi e inserirsi fisicamente nella loro "supply chain" o ecosistema, perché lì lo chiamano così. La Renault è un gruppo dalle ramificazioni internazionali e il suo centro di R&D nella megalopoli orientale (che si chiama ACDC) si è rivelato la chiave di volta per dare sostanza a una piccola elettrica economica per l'Europa. ACDC ha fatto da testa di ponte con i fornitori locali che hanno collaborato alla definizione di parti essenziali del progetto: Launch Design per l'industrializzazione della carrozzeria, Shanghai e-Drive per quella dei motori elettrici, Catl per le batterie. E lo sforzo parallelo ha ulteriormente ridotto tempi e costi di sviluppo. Ma alla fine, e arriviamo al terzo pilastro, perché non hanno deciso di fabbricarla in Cina visto che c'erano? Perché la "China speed" è indispensabile quanto il know-how europeo. E in Ue la Renault ha tante fabbriche, come Novo Mesto, che fanno utilitarie da decenni (la Renault 4 arrivò su quelle linee nel 1973) a costi concorrenziali. Per questo la Twingo è rimasta nell'impianto sloveno (la sua casa dal 2007), modernizzato nelle attrezzature, potenziato nelle competenze e avviato verso una transizione ecologica e digitale che sta cambiando la faccia degli stabilimenti Renault. E anche per un altro motivo: il 75% dei suoi clienti vive entro un raggio di 1.000 chilometri da lì.

Un'auto davvero globale

La Twingo è importante perché mette in atto un ripensamento globale dell'intera genesi di un'auto. "Il risultato di quello che abbiamo fatto", spiega Philippe Brunet "è quantificabile: con questo modello abbiamo ridotto del 16% i tempi di pianificazione, del 41% quelli di design e progettazione e del 26% quelli di industrializzazione. Ed è anche per questo che siamo riusciti a restare entro i 20 mila euro".




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