È stato il presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il 10 settembre, a dire sì a un piano per auto piccole e accessibili, accogliendo l'invito di una parte dei costruttori continentali a promuovere lo sviluppo di vetture sul modello delle kei car giapponesi, come delineato poco tempo prima da Luca de Meo e John Elkann, rispettivamente ex ad Renault e attuale presidente Stellantis. Il capo dell'esecutivo di Bruxelles ha aggiunto che presto sarebbe stata elaborata una bozza di collaborazione con l'industria a un'iniziativa denominata “Small Affordable Cars”.
“Non possiamo permettere alla Cina e ad altri di conquistare questo mercato. In ogni caso, il futuro è elettrico. Il futuro dell'auto dev'essere realizzato in Europa” ha aggiunto von der Leyen. Ma la “E” di E-Car, per cosa sta? Sta per un'auto che sia:
1) Europea, cioè prodotta nel Vecchio Continente, con catene di fornitura locali.
2) Ecologica, ossia pulita, efficiente e leggera. Non per forza elettrica. Potrebbe anche essere termica, a basso impatto ambientale. Secondo l'Italia e altri Paesi, la E-Car dovrebbe essere all'insegna della neutralità tecnologica.
3) Economica, ovvero accessibile a tutti.
Fra gli innumerevoli aspetti che Bruxelles definirà, ci sono sicuramente:
1) Le norme. Le E-Car devono dotarsi di regole ad hoc, a oggi inesistenti.
2) Il segmento di appartenenza: ipotizzabile un M0, da affiancare a M1, 2 e 3. Bruxelles ha assicurato che lavorerà per creare una categoria per queste vetture, una classe che “dovrà poi riflettersi negli standard sulle emissioni di CO2”.
3) Il range di prezzo. Per il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, Stéphane Séjourné, la E-Car dovrà costare fra i 15 mila e i 20 mila euro.
La E-Car pare ispirarsi alle kei car giapponesi, ma le due categorie potrebbero essere molto diverse.
- Dimensioni: la legge giapponese prevede che le kei car abbiano al massimo una lunghezza di 3,40 metri, una larghezza di 1,48 e un'altezza di 2,00 metri.
- Motore: la cilindrata massima consentita ai modelli termici è di 660 centimetri cubi. Le kei car elettriche osservano lo stesso limite di potenza: 64 CV.
- Prezzo: a mo' di esempio, la Suzuki Alto costa poco più di un milione di yen (circa 6.000 euro al cambio attuale).
- Agevolazioni: la tassa ambientale è ridotta (2% del listino contro il 3% delle auto) come quella di possesso (10.800 yen, circa 61 euro, contro i 25.000 minimi per un'auto, circa 142 euro) e quella sul peso (inferiore del 20%). Assicurazione scontata del 16-17% in media su un arco di 24 mesi. Pedaggi scontati, pari all'80% di quelli applicato alle auto. Così, la quota mercato delle kei car è del 35-36%.
- Dimensioni: la recente concept Dacia Hipster, che si ispira proprio alle kei car e potrebbe certamente anticipare l'idea di una E-Car europea, è molto più corta (3,00 metri) e bassa (1,53) del massimo consentito in Giappone, anche se ha una larghezza (1,55 metri) vicina a quella dei micro veicoli del Sol Levante.
- Motore: si sa solo che la E-Car sarà ecologica.
- Prezzo: come detto, la E-Car potrebbe costare “tra i 15 e i 20 mila euro”, quindi molto di più rispetto alle controparti giapponesi.
- Agevolazoni: tutte da definire, in termini di incentivi o altro.