“Viviamo in tempi incerti, che non controlliamo. Tutto quello che possiamo fare è continuare a innovare, così da offrire qualcosa di unico ai nostri clienti”, ha spiegato Vigna. “Perché presentiamo a step le innovazioni dell'Elettrica? Perché vogliamo essere sicuri che tutto il lavoro fatto dagli ingegneri non vada perduto. Perché ci sono così tante novità in quest'auto, che vogliamo essere sicuri che ognuna di esse sia adeguatamente spiegata ai nostri clienti”. La Ferrari Elettrica è forse il modello più “difficile” per Maranello, e per questo merita un'attenzione particolare, anche da parte di chi ha il compito di venderla.
“Lo dico in un altro modo”, ha proseguito il Ceo: “Ci siamo resi conto che per alcune auto, in passato, non siamo riusciti a spiegare e comunicare molte delle novità e delle innovazioni che portavano con sé. E questo è un altro aspetto su cui stiamo lavorando. Quando abbiamo qualcosa di nuovo, che riguardi la tecnologia, il design o l'ingegneria, abbiamo la responsabilità di spiegarlo al mondo nel migliore dei modi. Perché dietro ogni singola innovazione c'è il lavoro di tante persone, in fabbrica e in azienda”.
A proposito di cose da sapere: la prima Bev di Maranello monterà un powertrain composto da quattro motori, due all'anteriore e due al posteriore, per una potenza complessiva teorica di 830 kW, pari a 1.129 CV. L'Elettrica scatterà da 0 a 100 km/h in circa 2,5 secondi e supererà i 310 km/h di velocità massima. La batteria, integrata direttamente nel telaio, avrà una capacità di 122 kWh, per un'autonomia stimata di 530 chilometri.
Ferrari ha chiuso il terzo trimestre dell'anno con risultati positivi. I ricavi netti hanno raggiunto 1,77 miliardi di euro, in crescita del 7,4% rispetto allo stesso periodo del 2024, con consegne sostanzialmente stabili (3.401 vetture, +0,5%). L'utile operativo è salito a 503 milioni di euro (+7,6%), mentre l'utile netto si è attestato a 382 milioni. L'ebitda (indicatore della capacità di generare cassa) ha raggiunto 670 milioni di euro, con un margine del 37,9%. I risultati sono legati al mix di prodotti, l'aumento delle personalizzazioni richieste dai clienti, ma anche dai buoni risultati nelle attività di sponsorizzazione e del brand.
Il 57% delle Ferrari consegnate nell'ultimo trimestre aveva motori a combustione interna, mentre il restante 43% aveva powertrain ibridi. I modelli più venduti sono stati la 296 GTS, la Purosangue, la Roma Spider e quelli della famiglia 12Cilindri, che continua la fase di intensificazione della produzione. Aumentano le consegne anche della SF90 XX, mentre la 296 GTB si avvicina all termine del suo ciclo vitale, e sono state concluse le consegne di SF90 Spider e Daytona SP3.
“Al Capital Markets Day abbiamo definito una traiettoria chiara nell'interesse di lungo termine del nostro marchio, ponendo le basi per una crescita sostenibile al 2030”, ha sottolineato Vigna. “Sul fronte dei prodotti, continuiamo a offrire ai nostri clienti la massima libertà di scelta in termini di propulsione. In qualità di leader, ci assumiamo la responsabilità di dimostrare che la nostra interpretazione della tecnologia elettrica, espressa dalla Ferrari Elettrica, sarà ancora una volta fonte di innovazione”.
Dopo la pubblicazione dei conti del terzo trimestre il titolo Ferrari è salito in Borsa, superando il +3%. Maranello ha rivisto al rialzo le previsioni per tutto il 2025: l'azienda prevede ora ricavi pari o superiori a 7,1 miliardi di euro (rispetto ai precedenti 7 miliardi) e un utile per azione di almeno 8,80 euro. Il miglioramento delle stime è dovuto a un “mix di prodotti ancora più favorevole, maggiori personalizzazioni, minori costi industriali (nonostante i dazi) e un maggior flusso di cassa”.