Dagli anni 60 a oggi, l'
Arma dei Carabinieri cerca sempre auto veloci e affidabili: strumenti di lavoro, certo, ma anche ambasciatrici di stile e tecnologia tricolore (eccezion fatta per alcuni casi). Dall'Alfa Romeo Giulia TI alla Maserati MCPura, più di 60 anni di evoluzione e di velocità al servizio della collettività. Cambiano i tempi ma restano 
passione, efficienza e quell'orgoglio che ogni Carabiniere prova quando gira la chiave - o preme il tasto Start - della propria auto. Berlina o supercar che sia. La 
Maserati MCPura, recentemente consegnata all'Arma dei Carabinieri per 
missioni sanitarie d'emergenza, supera i 320 km/h grazie al suo 
V6 Nettuno da 630 cavalli. È la più potente auto mai entrata in servizio, destinata a 
trasportare organi e sangue in quelle situazioni dove ogni secondo può fare la differenza tra la vita o la morte. Prima di lei in classifica, dal 2016, troviamo l'
Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, affidata ai Nuclei Radiomobili di Roma e Milano. Il 
2.9 V6 biturbo da 510 cavalli le consente di superare i 300 km/h. Anche lei impiegata per 
missioni sanitarie, unisce prestazioni da supercar al valore simbolico di 
un connubio indissolubile, quello tra Biscione e Carabinieri. Nel 2011 la 
Lotus Evora S portò un tocco british d'Oltremanica: 
350 cavalli, 277 km/h, trazione posteriore e agilità da track day. Utilizzata soprattutto per 
servizi di rappresentanza e trasporto urgente di organi, dimostrò che anche una sportiva d'élite poteva servire la collettività. Più “terrena” ma comunque brillante, la 
Peugeot 308 GTi del 2017: 
272 cavalli e 250 km/h, destinata a pattugliamento, 
controllo del territorio e missioni d'emergenza. Un equilibrio tra efficienza e prestazioni, adatto alle 
esigenze operative moderne. Accanto alle supercar del Biscione “targate” 
Quadrifoglio, in servizio c'è anche una 
Giulia più sobria, efficiente e forse anche efficace: la 
2.0 Turbo da 200 cavalli — per 230 km/h di velocità massima. Entrata nei ranghi nel 2017, è la berlina ideale per 
pattugliare, sorvegliare e, all'occorrenza, andare veloce. Comoda e inconfondibile nella livrea blu. Negli anni Duemila spiccava l'
Alfa Romeo 159 2.4 JTDm, turbodiesel da 
200 cavalli e 225 km/h, robusta e instancabile sulle autostrade italiane. Prima di lei, la 
156 2.0 Twin Spark — 155 CV, 215 km/h — aveva inaugurato l'
era moderna del design Alfa in divisa, unendo eleganza e affidabilità. Negli anni 
Novanta, invece, le 
Alfa Romeo 155 1.8 Twin Spark - in versione 8 o 16 valvole, da 126 a 140 cavalli - servivano tanto come 
auto di pattuglia quanto come “
civette” per tutte le operazioni speciali. Più recenti ma con spirito analogo, le 
Giulietta 1.6 JTDm - 120 CV, 195 km/h - garantiscono consumi contenuti e 
buone doti dinamiche per il controllo del territorio. Stesso compito che negli anni Ottanta spettava alla 
Alfa Romeo 75 1.8 i.e., 120 cavalli per circa 200 all'ora, simbolo di un'epoca in cui anche
 le auto di servizio sapevano emozionare.  Infine, non potevamo certo omettere lei, la 
Giulia TI del 1963, con 92 cavalli e circa 175 km/h di punta massima, la
 madre di tutte le pattuglie moderne.