Abbiamo guidato la Ypsilon HF Rally4 preparata da Miki Biasion


Data inizio: 30-10-2025 - Data Fine: 30-12-2025


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Miki Biasion esce dall'abitacolo della "sua" Lancia Ypsilon HF Rally4, identica a una di quelle che hanno appena finito di correre la prova speciale Porto Sole qui, a Sanremo, all'ultima tappa dell'Italiano Rally. "Metti il casco che tocca a te", mi sento dire mentre ancora sto radunando guanti e balaclava. Mi avvicino all'auto e saluto Miki prima di infilarmi nel suo "ufficio" per provare a rifare quella prova-esibizione che ha appena - magistralmente - finito di fare. I meccanici mi allacciano strette le cinture a sei punti, abbasso la levetta dell'alimentazione sul quadro centrale e si accende la piccola strumentazione dietro al volante.

Pulsante saetta e poi premo Start: il tre cilindri 1.2 s'avvia con una nota cupa, grintosa, che non t'aspetteresti da un motore di questa cubatura e con questo frazionamento. In Lancia, infatti, l'hanno elaborato per bene, portandolo a circa 220 cavalli con un nuovo turbo, uno scarico bello aperto e un'elettronica tutta nuova pensata espressamente per i rally. Inizia un po' a salire l'emozione di essere alla guida del modello che ha riportato la Lancia nei rally e in partenza stacco male la frizione. L'auto si spegne. Figuraccia davanti al pubblico che è rimasto per veder girare la belva che quest'anno ha dominato il Campionato Italiano Ciar 2Ruote Motrici.

Nata per andare forte

Rimetto il cambio in folle, premendo il pulsante rosso sulla leva e spingendola in avanti. Riaccendo il motore, innesto la prima del suo sequenziale e parto. Questa volta mettendo un po' più di foga nel gas, ché questo 1.2 di coppia in basso non ne ha molta: "Deve girare alto", mi avevano detto nel briefing prima della partenza. Nei primi metri prendo confidenza con lei e con lo strettissimo tracciato ricavato a lato del porto turistico di Sanremo. Poi inizio a spingere, incitato da Marco Cavigioli, che dopo decenni da pilota nei rally internazionali si trova qui a Sanremo a farmi da co-driver. La Ypsilon entra in curva con una precisione disarmante, con le Michelin che si aggrappano bene all'asfalto, facendo lavorare l'assetto a dovere.

Gli inserimenti sono fulminei, così come i cambi di direzione: la scocca è rigidissima, grazie alla roll cage, e nelle curve più impegnate (come un tornante rialzato verso metà del tacciato) la Ypsilon alza la ruota posteriore interna. Ma non immaginatevi sospensioni granitiche. Qui c'è il giusto rollio per poterla guidare davvero forte: questa vettura, d'altronde, è pensata per essere strapazzata nei rally, tra salti, curve tagliate e maltrattamenti vari. Lo sterzo è bello diretto, con un volante verticale, da vera auto da corsa. Rispetto alla sorella Rally6, infatti, la “quattro” ha molte più modifiche tecniche pensate per andare forte.

Bella tosta

E lei, quando le chiedi tutto, va davvero forte. Il 1.2 fa un baccano tremendo (bellissimo) e in rilascio scoppietta che è un piacere: meraviglia. In alto spinge forte, ma l'erogazione è ben gestibile, non brutale. Col piede destro regoli il gas per evitare di farla pattinare in uscita curva, ma puoi essere bello violento perché il differenziale autobloccante meccanico anteriore t'aiuta davvero tanto. Ha, ovviamente, una taratura da corsa ed è tutto un altro mondo rispetto a uno stradale: ti porta dentro la curva con una rapidità disarmante. Anche perché l'auto è leggera: 1.050 kg circa. E poi c'è quel gioiello di cambio sequenziale Sadev a cinque rapporti. Lo comandi da una leva, che devi tirare con maschia ignoranza: le marce entrano in un lampo, dandoti una botta tanto rapida quanto piacevole. Goduria pura. 

(Quasi) alla portata di tutti

Su uno dei brevi rettilinei arrivo a mettere la terza, poi scalo rapidamente: seconda, prima, accompagnandole con la frizione. E butto l'auto in curva senza pensarci, come se ci conoscessimo da una vita. Ecco, forse è questa la parte più bella della Ypsilon HF Rally4. Non le sue performance assolute, la sua spinta o la precisione con cui si guida. Ma la facilità. Perché Miki Biasion e il team di sviluppo l'hanno voluta rendere adatta anche ai giovani che si avvicinano ai rally senza avere un'esperienza enorme in questo campo. Per portarla al suo vero limite serve un pro, ed è giusto che sia così, ma anche un pilota in erba può godersela e togliersi anche qualche soddisfazione. Insomma, la Lancia è tornata nei rally proprio come doveva fare: obiettivo centrato in pieno (anche con la vittoria assoluta nel campionato italiano). Ora è il momento di crescere, fuori dai confini nazionali. Appuntamento a gennaio, a Monte Carlo, con il ritorno nel Mondiale Rally con la Ypsilon Rally2 HF Integrale.




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