Resta inoltre vivo il fenomeno del “brand love”, una forte connessione emotiva che il consumatore prova nei confronti di un'azienda, sebbene la fedeltà non possa più essere data per scontata come un tempo, sottolinea Andrea Laurenza, Consumer Industry Leader di Deloitte Central Mediterranean, presentando in anteprima i risultati della ricerca . Il risultato? La “brand relevance” - la capacità di un marchio di essere considerato insostituibile - non è un attributo statico, ma un capitale che deve essere continuamente alimentato. Rimane infine la dimensione aspirazionale dell'azienda, capace di alimentare immaginario e desiderio: i consumatori riconoscono che i brand sanno ancora far sognare (54,8%). La frequenza d'uso e l'inserimento nei contesti quotidiani contribuiscono alla creazione di una connessione emotiva più profonda, col marchio che diventa una presenza familiare nella vita di tutti i giorni.