Un consumatore su due non ha un marchio preferito


Data inizio: 21-10-2025 - Data Fine: 21-12-2025


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Il 45,7% dei consumatori non si sente legato a un brand in particolare: è quanto emerge dallo studio “Brand Connection - The Age of Meaningful Brands” condotto da Deloitte su un campione di oltre 7 mila consumatori in sette Paesi (Italia, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Cina, Giappone ed Emirati Arabi Uniti). La ricerca, però, evidenzia anche un altro aspetto importante. Infatti, a fronte di un tasso di fidelizzazione in calo, le aziende con identità chiare vengano premiate dal mercato e così i loro marchi, pur in un contesto globale segnato da incertezza e sfiducia, continuano a rappresentare un punto di riferimento per i consumatori. Vale per qualsiasi settore e ancor di più per un comparto come quello automobilistico caratterizzato da un processo di intensificazione della concorrenza tra i marchi tradizionali e i nuovi entranti, cinesi in primis. 

Fra amore e infedeltà

Resta inoltre vivo il fenomeno del “brand love”, una forte connessione emotiva che il consumatore prova nei confronti di un'azienda, sebbene la fedeltà non possa più essere data per scontata come un tempo, sottolinea Andrea Laurenza, Consumer Industry Leader di Deloitte Central Mediterranean, presentando in anteprima i risultati della ricerca . Il risultato? La “brand relevance” - la capacità di un marchio di essere considerato insostituibile - non è un attributo statico, ma un capitale che deve essere continuamente alimentato. Rimane infine la dimensione aspirazionale dell'azienda, capace di alimentare immaginario e desiderio: i consumatori riconoscono che i brand sanno ancora far sognare (54,8%). La frequenza d'uso e l'inserimento nei contesti quotidiani contribuiscono alla creazione di una connessione emotiva più profonda, col marchio che diventa una presenza familiare nella vita di tutti i giorni.




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