Secondo LoJack nel 2024 sono tati registrati quasi 14 mila interventi per riparare danni causati da furti parziali o tentativi di furto, il che rappresenta una crescita del 3,5% rispetto all'anno precedente. Il fenomeno colpirebbe maggiormente i veicoli tra i 4 e i 6 anni di età (un terzo del totale), ma anche quelli di più recente immatricolazione (fino a tre anni) rappresentano una fetta significativa, con il 28% del totale.
LoJack, che nei primi sei mesi del 2025 ha recuperato nel nostro Paese 1.032 veicoli per un valore complessivo di 33,4 milioni di euro, calcola che i furti parziali arrechino un danno medio di circa 5.000 euro a macchina. Ora, considerato che nel mirino dei ladri sono soprattutto da un lato le utilitarie e dall'altro i modelli alto di gamma, è facile capire come in alcuni casi l'automobilista – le assicurazioni, se la vettura è coperta da garanzia furto – possa trovarsi di fronte a conti ben più salati, anche ben superiori ai 10-15 mila euro.
“Dalle statistiche”, sottolineano alla LoJack, “emerge chiaramente come questo business si concentri in modo particolare su alcuni elementi del veicolo il cui valore cambia sensibilmente a seconda del mezzo da cui vengono sottratti: paraurti (dai 45 agli 800 €), monitor (dai 180 ai 920 €), fanali (dai 500 ai 2.500 €), cerchi in lega (dai 450 ai 1.500 €)”, ma anche “gruppi ottici avanzati (fari LED, laser e sistemi di orientamento automatico), che possono valere oltre 5.000 €, nonché motori, portiere, cruscotti, centraline, pneumatici e parti di carrozzeria”. Come anche Quattroruote aveva evidenziato nella succitat inchiesta, sono particolarmente ambiti i catalizzatori, per la presenza di metalli preziosi come platino e palladio, e le batterie ibride, facili da asportare e altamente remunerative sul mercato nero dei ricambi. Questo mette, per esempio, i vicoli ibridi Toyota tra quelli al centro del mirino. Assieme a modelli molto diffusi sul mercato (diverse auto dei gruppi Stellantis - dalle Fiat alle Jeep e alle Peugeot - e Volkswagen) e a quelli di marchi premium, da Audi a Range Rover.
Se pensate al Sud come area geografica di massima concentrazine di questi reati, vi sate facendo fuoriviare da un pregiudizio. Sì, è vero, c'è una zona precisa della Puglia, tra Manfredonia e Cerignola, che LoJack definisce il “Triangolo delle Bermuda dei furti d'auto”, una sorta di voragine che inghiotte i veicoli rubati e poi disassemblati in vere e proprie centrali di smontaggio (capannoni o “terre di nessuno” sparsi per le campagne), ma la maglia nera va al Nord e precisamente alla Lombardia, con il 40% dei casi, seguita dal Lazio e, solo in terza posizione dalla Campania. La maggior concentrazione del fenomeno, infatti, si verifica nelle grandi città e nel loro hinterland: Milano, Roma, Napoli.
I ladri si fanno sempre più tecnologici e specializzati e aumentano i margini di efficienza delle loro azioni. Secondo il comunicato della società di recupero, mediamente un ladro esperto impiega dai 50 ai 90 secondi per portare a termine un furto parziale. Anche questo dato è in linea con quanto denunciato da Quattroruote in un altro servizio (Fuori tutto in 60 secondi, numero di maggio 2024), in cui – con l'aiuto di esperti carrozzieri - avevamo cronometrato i tempi di smontaggio di diverse componenti di carrozzeria (portiere, paraurti) e della strumentazione di bordo, al di sotto o poco sopra il minuto a seconda dei casi.