Diversamente dalla Suv, la Model 3 Standard presenta meno differenze estetiche rispetto agli altri modelli, e che si fatto si limitano al disegno "Prismata" dei cerchi di lega da 18”. La configurazione dell'abitacolo rimane invariata, con il tunnel centrale tra i due sedili anteriori; rispetto alla Model 3 Premium, le sedute sono meno avvolgenti, sono rivestite in tessuto e quelle posteriori non sono riscaldate.
Sul modello Standard la regolazione del volante e degli specchietti è manuale e non elettrica, manca il display da 8” per chi siede dietro, così come l'illuminazione ambientale. Andando a spulciare il configuratore online, scopriamo che in questo allestimento non è disponibile la radio FM (ma resta la connettività 5G, wifi e Bluetooth). Più limitata anche la scelta dei colori: Stealth Grey (di serie), bianco perlato o nero metallizzato (1.500 dollari); le altre tinte (blu, argento e rosso) non sono disponibili, neppure su richiesta.
Anche in assenza di dati tecnici ufficiali, che la Tesla è solita non comunicare, la Model 3 Standard rinuncia a un po' di potenza e di autonomia: la velocità massima è sempre di 125 miglia orarie (201 km/h), ma l'accelerazione da 0 a 60 mph (96 km/h) è di 5,8 secondi, contro i 4,9 della versione a trazione posteriore. L'autonomia è di 321 miglia (516 km) rispetto alle 363 (584 km) della RWD. Di serie la guida assistita di livello 2 (ma senza il cambio assistito di corsia): l'auto monta comunque l'hardware necessario per l'aggiornamento al Full Self-Driving.
La Model 3 Standard costa (tasse escluse) 36.990 dollari, 5.500 in meno rispetto alla precedente versione d'attacco a trazione posteriore, che parte invece da 42.490 dollari. Solo duemila dollari in meno rispetto ai 7.500 che si risparmiavano con gli incentivi federali.