Il
dibattito sulle ibride plug-in (Phev) è particolarmente acceso: l'associazione ambientalista Transport & Environment
le accusa di
emettere nell'utilizzo reale fino a cinque volte di più rispetto al dato dichiarato, evocando un “nuovo
Dieselgate” all'orizzonte. La nostra posizione è chiara: nel "caso plug-in" non c'è frode, ma un effetto combinato di regole di omologazione e utilizzo non ottimali. Se ricaricate regolarmente, infatti, le Phev riducono davvero costi ed emissioni; con la batteria scarica, invece, consumano (e dunque inquinano) di più.
Perché ci rivolgiamo a voi. Se possedete una vettura plug-in, vogliamo capire di cosa si tratta e come lo usate: carrozzeria, scenario d'impiego (città, statale, autostrada), chilometraggi, frequenza e modalità di ricarica (casa, azienda, colonnine), autonomia reale e quota di percorrenza in elettrico. Ci interessa anche il contesto: se si tratta di un'auto personale o aziendale, chi paga carburante ed energia, e quanto questi fattori incidono sulle vostre scelte di ricarica.
Il vostro contributo è essenziale: il questionario è anonimo, richiede pochi minuti e i risultati saranno presentati in forma aggregata. Partecipate: aiutateci a raccontare cosa funziona e cosa no delle plug-in, oltre la polemica.