Warren Buffett esce dal gigante cinese


Data inizio: 22-09-2025 - Data Fine: 22-11-2025


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La Berkshire Hathaway, holding di Warren Buffett, ha liquidato l'intera partecipazione nel gigante cinese BYD, uscendone dopo 17 anni. È quanto emerge da documenti ufficiali di marzo 2025, quando il miliardario ha di fatto azzerato la sua partecipazione nel colosso cinese, quantificata in circa 415 milioni di dollari alla fine del 2024. L'Oracolo di Omaha ha invece incrementato del 10% le azioni nella trading house giapponese Mitsui: questa la strategia del 95enne imprenditore statunitense in Asia. Come conseguenza della notizia, il titolo del produttore di Shenzhen è sceso del 3,52% a 109,50 dollari a Hong Kong. La reazione del gruppo. La Berkshire aveva iniziato a investire nella società orientale dopo che il partner storico di Buffett, Charlie Munger, ne aveva raccomandato l'acquisto. In replica, Li Yunfei (direttore generale per il branding e le relazioni pubbliche BYD) ha scritto in un post su Weibo: “Negli investimenti azionari, comprare e vendere sono pratiche normali. Siamo grati a Munger e Buffett per i loro 17 anni di supporto e vicinanza”. Che affare. Nel settembre 2008, quello che viene ritenuto il più grande investitore di valore di sempre aveva acquistato inizialmente 225 milioni di azioni BYD, pari al 10% del capitale sociale, per 230 milioni di dollari. Per poi scendere al 5% nel 2022. In 16 anni e mezzo, il titolo è cresciuto del 4.500%, mentre Build Your Dreams, da fornitore poco conosciuto di batterie per smartphone, è divenuto un colosso di auto elettriche e ibride plug-in. Si conferma per l'ennesima volta lo straordinario fiuto di uno degli uomini più ricchi del mondo, capace di scovare aziende il cui valore intrinseco è superiore al prezzo di mercato. Lieve calo. La cessione della partecipazione avviene in un momento in cui l'azione BYD è scesa del 30% rispetto al massimo registrato quattro mesi fa, soprattutto a causa della guerra dei prezzi in Cina, con una sfrenata concorrenza dei marchi locali che erode i margini di profitto. Infatti, a inizio settembre, il gigante dell'automotive ha ridotto del 16% il suo obiettivo di vendita per il 2025 da 5,5 milioni a 4,6 milioni di veicoli. Il nuovo target rappresenterebbe una crescita del 7% sull'anno scorso, non più al ritmo vertiginoso degli ultimi anni, quando le targhe erano decuplicate tra il 2020 e il 2024. ll tutto in parallelo a un calo del 30% degli utili trimestrali, il primo arretramento in tre anni. Il rallentamento del gruppo riflette le difficoltà dell'economia del Dragone, aggravata dalla crisi immobiliare con una domanda interna non più soddisfacente come prima, in un contesto deflazionistico che comprime i margini delle aziende.


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