Secondo il Global Automotive Outlook 2025 di AlixPartners, la politica dei ribassi potrebbe portare entro il 2030 alla sopravvivenza di soli 29 costruttori, il 22% del totale attuale. A vincere saranno i giganti finanziariamente solidi, capaci di reggere la concorrenza estrema.
Per centrare i target di immatricolazione, molti marchi ricorrono a escamotage: targare alle concessionarie grandi volumi di vetture, poi rivendute come km zero a prezzi stracciati. Una pratica che non sempre viene comunicata con chiarezza ai consumatori. Inoltre, alcune pubblicità usano termini fuorvianti, come “guida autonoma” per sistemi che sono solo assistenza alla guida, tanto che il governo ha chiesto maggiore correttezza.
Parallelamente, la Cina spinge sull'esportazione di auto elettriche (BEV e PHEV) verso Europa e resto del mondo, coi gruppi che utilizzano gigantesche navi cargo ad hoc per trasporti veloci. Nel 2024 le esportazioni hanno raggiunto 5,859 milioni di unità (+19,3% sul 2023). Tuttavia, la strategia è frenata dai dazi UE anti elettriche Made in China e dalle tensioni con Washington.
La capacità produttiva cinese nel 2025 è pari al doppio dei 27,5 milioni di auto vendute nel 2024, secondo Gasgoo Automotive Research Institute. L'esito della guerra dei prezzi resta imprevedibile, ma i costruttori globali dovranno affrontare colossi cinesi sempre più efficienti.