Che lo stop al 2035 previsto dal Green Deal sia in discussione è cosa nota, così come è risaputo che il Partito popolare europeo stia puntando alla revoca del divieto di vendere auto nuove con motore a combustione. Ora, però, Manfred Weber si è effettivamente attivato: il leader del gruppo di centrodestra al Parlamento europeo (il più numeroso e sostenitore della "maggioranza Ursula") presenterà presto una proposta di legge per cancellare il phase-out, "a tutela dell'industria e dell'occupazione". In un'intervista al Welt, Weber ha infatti sentenziato che “gli errori ideologici della scorsa legislatura devono essere corretti”: il partito proporrà inoltre l'istituzione di un'università virtuale dell'auto, l'impiego di “gigafabbriche di intelligenza artificiale” per lo sviluppo delle vetture, la creazione di aree di test per la guida autonoma.
Indietro tutta. Sei anni fa, il Ppe è stato uno dei massimi artefici del Green Deal europeo, per poi innestare una parziale retromarcia. Adesso, con continui riferimenti alla “neutralità tecnologica senza pregiudizi”, la giravolta è completa. In coincidenza con l'ascesa nei consensi in Germania dell'estrema destra.