Mercedes, Fiat, Maggiolino: le auto del re della moda


Data inizio: 04-09-2025 - Data Fine: 04-11-2025


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Giorgio Armani, stilista e fondatore di un'azienda che ha fatto la storia della moda nel mondo, è morto all'età di 91 anni.?Noi lo ricordiamo attraverso la "lente" delle automobili, che nella sua vita non sono certo mancate. Sia dal punto di vista professionale, sia da quello personale. 

Dopo l'infanzia a Piacenza e gli studi liceali tra la sua città e Milano, Armani intraprende inizialmente la facoltà di Medicina, che però abbandona dopo tre anni per il servizio militare. Terminata la leva, lavora come vetrinista e commesso alla Rinascente fino al 1965, quando Nino Cerruti lo chiama a collaborare per una linea del Lanificio Fratelli Cerruti. Poco dopo, il suo nome inizia a circolare nel mondo della moda con Sicons, marchio specializzato in pelle, e nel 1974 arriva la svolta con la linea Armani by Sicons, primo passo verso la nascita del brand che porta il suo nome. "Re Giorgio" ha sempre incarnato un'idea di eleganza sobria e senza tempo, capace di attraversare decenni e generazioni. Un approccio che, nel corso degli anni, ha trovato spazio anche su alcune edizioni speciali… a quattro ruote.

La Stella. Col nuovo millennio, lo stilista decide di trasferire il suo universo estetico sul prodotto industriale per eccellenza, l'automobile. E i risultati non passano inosservati. Memorabile la Mercedes-Benz CLK Cabriolet Giorgio Armani, una two-off presentata al Salone di Parigi e poi esposta a Milano in occasione della Fashion Week: carrozzeria in tonalità sabbia, dettagli trattati come fossero tessuti e un'interpretazione sartoriale che trasformava la decappottabile tedesca in un capo d'alta moda su ruote.

Fiat e non solo. Il dialogo più profondo si instaura però con Fiat, attraverso la 500. Nel 2020 Armani firma un esemplare unico della citycar elettrica, battuto all'asta per sostenere Earth Alliance, l'organizzazione ambientale fondata da Leonardo DiCaprio. Un esercizio di stile e responsabilità: vernice grigio-verde a effetto seta con micro-chevron incisi al laser, interni in legno, pelle, lana e tessuti naturali trattati con finiture antibatteriche. Un manifesto di lusso sostenibile, coerente con la visione dello stilista. Ben più recente è la 500e Giorgio Armani Collector's Edition, nata per celebrare i 125 anni di Fiat e i 90 anni del designer. Serie limitata, si distingue per due colori esclusivi - Verde Scuro Micalizzato e Greige Ceramico, tonalità sviluppata dallo stilista tra grigio e beige - e per una cura dei dettagli che richiama direttamente la couture. I cerchi da 17 pollici riproducono il logo GA, i fari full Led hanno un disegno Infinity, il tetto è panoramico. Dentro, cruscotto in legno tagliato al laser, cuciture a chevron, inserti tridimensionali, firma Armani sul lunotto e sui battitacco. Un'auto non solo da guidare, ma da “indossare”: così Fiat ha definito questa collaborazione, e il concetto calza perfettamente. Perché Giorgio Armani, con il suo rigore estetico e la sua ricerca dell'essenziale, ha dimostrato che anche l'automobile può diventare un'estensione della moda. A completare il legame tra lo stilista e la sfera a noi più famigliare, quella dei motori, anche la capsule collection Giorgio Armani for Bugatti del 2016, fatta di pelletteria e abbigliamento esclusivi. Noi però vogliamo lasciarlo con la celebre fotografia che lo ritrae, sorridente, di fianco a una Volkswagen Maggiolino cabrio: un'istantanea intima, lontana dai riflettori delle passerelle, che racconta la sua relazione personale con l'auto come simbolo di libertà, prima ancora che di status.




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