Settimana di celebrazioni per Pininfarina e Automobile Club Milano


Data inizio: 02-09-2025 - Data Fine: 02-11-2025


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Automobile Club Milano e Pininfarina insieme per il Gran Premio d'Italia di Formula 1 del 5-7 settembre. L'iniziativa si concretizza in una mostra che nei giorni precedenti al GP sarà ospitata presso la sede istituzionale di ACM in centro a Milano e traslocherà poi alla Club House dell'ente all'interno dell'Autodromo quando la gara entrerà nel vivo.

Trofei di oggi e di ieri. Fino a giovedì 4 settembre, alla sede di Corso Venezia di ACM viene dedicato uno spazio celebrativo dei 95 anni di Pininfarina, dove faranno bella mostra di sé una selezione di trofei di Formula 1 progettati dall'atelier tra cui quelli per i GP di Qatar, Giappone, USA, Cina e Brasile. Oltre alle coppe i visitatori potranno ammirare immagini esclusive della realizzazione e i prototipi di stampa 3D, a loro volta cimeli e testimonianze del percorso creativo. Pininfarina ha consolidato negli anni la sua presenza in F1 (progettò anche una monoposto, senza fortuna) diventando un punto di riferimento per il design dei trofei che premiano i vincitori in tutto il mondo.

A Monza per il fine settimana iridato. In occasione del weekend di fuoco sul circuito brianzolo la mostra potrà essere visitata alla Club House dell'Automobile Club Milano, inaugurata lo scorso anno.  All'Autodromo di Monza faranno capolino anche i velivoli delle Frecce Tricolori, che tingeranno i cieli dei colori della bandiera e che in occasione del passaggio al nuovo velivolo M-346 dal prossimo anno vestiranno una livrea disegnata proprio da Pininfarina.

Ottimismo a Cambiano. L'iniziativa di Automobile Club Milano e Pininfarina è l'ultimo in ordine di tempo dei festeggiamenti per i 95 anni dell'atelier. Passato ma anche futuro, che l'ad di Pininfarina, Silvio Angori, guarda con cauto ottimismo alla luce di un portafoglio ordini importante e di un sempre più ampio bacino di clienti anche fuori dall'automotive. Risultato di un virtuoso percorso di risanamento che dalla pesante crisi di metà anni Duemila, quando la società si trovò a fronteggiare oltre 900 milioni di euro di indebitamento finanziario, ha portato ai bilanci sani di oggi e alla prospettiva di ripagare anche l'ultima tranche di debiti nel corso di questo esercizio. Una storia di successo, che però ricorda Angori non è scevra di momenti dolorosi e scelte sofferte. Ad esempio, in termini di forza lavoro: i circa 500 dipendenti di oggi sono poco più del 10% di quello che fu l'organico pre-crisi.




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