Cadillac ha scelto Bottas e Perez


Data inizio: 26-08-2025 - Data Fine: 26-10-2025


Foto (1)

La Cadillac ha finalmente ufficializzato la propria formazione di piloti per il debutto in Formula 1. Il team americano punta sull'esperienza di Valtteri Bottas e Sergio Perez. Due firme su contratti pluriennali (per entrambi, si parla di un biennale) che raccontano una strategia chiara: nel primo anno, quando tutto è nuovo e l'errore costa doppio, meglio appoggiarsi a piloti solidi, col metodo e affidabilità di chi conosce il mestiere. In un mercato piloti che negli ultimi anni ha premiato tanto il potenziale quanto altri aspetti un po' più secondari, la Cadillac ha scelto l'opzione più razionale: due piloti esperti che conoscono i circuiti, le gomme, i rivali, e che sanno cosa serve per far diventare una macchina competitiva.

Una scelta concreta. Niente scommesse esotiche, nessun colpo di teatro: la Cadillac entra nel circus dalla porta principale, affidandosi a un tandem che somma oltre 500 GP. Bottas porta in dote 13 stagioni disputate, 10 vittorie, 67 podi e 20 pole; Perez risponde con 14 campionati, 6 vittorie, 39 podi e 3 pole. Numeri che diventano un'assicurazione quando si tratta di costruire procedure, linguaggi e priorità di sviluppo attorno a una squadra totalmente nuova. Il ragionamento è lineare: nel 2026 cambiano i regolamenti, cambiano i processi, cambia il perimetro tecnico. Prima ancora di inseguire il cronometro, bisogna far funzionare la macchina-squadra: correlazione tra factory e pista, affidabilità operativa ai box, gestione dei run-plan nei test, comunicazione limpida tra muretto e piloti. Lì, l'esperienza paga sempre.

Perché Bottas. Il finlandese ha fatto una scelta coraggiosa quando, a fine 2024, ha accettato di rientrare in Mercedes come terzo pilota pur di restare nel giro. Una mossa che gli ha tenuto aperta la porta al momento giusto. Il legame con Graeme Lowdon – oggi team principal Cadillac, in passato manager di Zhou Guanyu ai tempi della convivenza in Sauber – ha fatto il resto: referenze solide, conoscenza diretta del metodo di lavoro, fiducia reciproca. Bottas è il profilo perfetto per impostare direzione tecnica e priorità senza isterie: sensibile nelle valutazioni, lineare nel feedback, poco incline ai voli pindarici.

Perché Perez. Il ritorno di “Checo” sorprende meno di quanto sembri. L'epilogo in Red Bull, segnato dal periodo più grigio della sua carriera, sembrava avere chiuso il cerchio. E invece la distanza dal paddock ha rimescolato le carte: nuova motivazione, voglia di rimettersi in gioco, nessuna paura di ripartire dal basso. Perez sa gestire gomma e gara, conosce bene le dinamiche di sviluppo e – soprattutto – sa stare dentro un progetto, anche quando le luci non sono tutte per lui. In una fase in cui l'obiettivo è mettere mattoni, non lucidarli, è un valore. Anche sotto il profilo commerciale, Sergio è un pezzo da novanta e, ovviamente, è qualcosa che in Cadillac hanno tenuto fortemente in considerazione.

La road-map: Silverstone, procedure e test. La Cadillac ha da tempo impostato il proprio piano operativo dalla base europea di Silverstone. Per oliare l'ingranaggio ha messo le mani su una Ferrari SF-23, utile come “mule-car” per simulare giornate complete di lavoro: dalle routine d'apertura box ai check di attrezzature e logistica, fino alle prove di pit-stop ripetute in loop. Lowdon, su questo, è stato chiaro: l'autunno servirà a trasformare l'organizzazione su carta in una squadra che funziona veramente. Ora che anche i piloti sono stati ufficializzati, si può cominciare a lavorare a pieno ritmo.

Cosa aspettarsi nel 2026. Realismo prima di tutto. È probabile che, all'inizio, la Cadillac si giochi le posizioni di coda. Ma è proprio lì che l'esperienza diventa leva: limitare gli errori, capitalizzare ogni finestra utile, sfruttare le gare “pazze” e, soprattutto, accelerare la curva d'apprendimento tra una sessione e l'altra. Il cronometro, in questi casi, è un effetto collaterale del lavoro fatto bene.




Contattaci per maggiori informazioni