Dopo mesi di incertezze e dichiarazioni piuttosto vaghe, il presidente di Xiaomi, Lu Weibing, ha confermato che le elettriche del colosso hi-tech usciranno dai confini cinesi nel 2027, approdando subito in Europa: una scelta che potrebbe essere dettata dalle incertezze alimentate dai dazi che gli Stati Uniti intendono imporre a Pechino.
Tante richieste. Il motivo di un'attesa così lunga nasce dalla volontà, confermata dal ceo Lei Jun, di concentrarsi prima di tutto sul mercato locale, dove la produzione fatica a star dietro a una domanda molto elevata: i tempi di attesa per la Suv YU7, infatti, si sono prolungati fino a un anno. Nell'ultimo trimestre la Xiaomi ha segnato un incremento del 31% di fatturato nel settore automotive, con oltre 81 mila veicoli consegnati (per un totale di oltre 157.000 dall'inizio dell'anno).
Si comincia con la berlina. In attesa di conferme ufficiali, possiamo facilmente ipotizzare che la Xiaomi arriverà in Europa con entrambi i suoi modelli in gamma, a cominciare dalla berlina SU7, vista in anteprima a Milano. Lunga quasi cinque metri, la SU7 è costruita su una piattaforma a 800V e offre powertrain con potenze da 220 a 400 kW (300 - 673 CV), con batterie - fornite da BYD e CATL - fino a 101 kWh di capacità, per un'autonomia massima nel permissivo ciclo cinese di 800 km. Di questo modello esiste anche la versione Ultra, dotata di un powertrain con tre motori, 1.548 CV (1.139 kW) e una velocità massima di oltre 350 Km/h.
C'è anche la Suv. La Xiaomi YU7, che abbiamo già guidato in anteprima, è costruita sullo stesso pianale della berlina ma è una Suv lunga cinque metri esatti, con uno stile che ricorda molto da vicino la Ferrari Purosangue. Tre i powertrain disponibili, con potenze che vanno da 320 a 691 CV. La batteria al litio-ferro-fosfato da 96,3 kWh dovrebbe assicurare un'autonomia massima di 770 km (sempre nel ciclo cinese).