Cos'è "La Bestia", l'auto blindata su cui Trump ha parlato con Putin


Data inizio: 16-08-2025 - Data Fine: 16-10-2025


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È un'immagine rara: due leader di superpotenze, Donald Trump e Vladimir Putin, insieme sulla stessa automobile. Ad Anchorage, la limousine presidenziale Usa – la Cadillac One, meglio nota come The Beast, La Bestia – ha ospitato un breve prequel dell'incontro ufficiale organizzato tra i due capi di stato, che nessuno si aspettava. Un gesto fuori protocollo, letto come un segnale di distensione, con dieci minuti di conversazione privata, senza interpreti. Un momento che ha messo al centro dei riflettori questo veicolo.

Porte da aereo di linea. Definirla auto è riduttivo: The Beast è un bunker semovente. Prodotta da Cadillac con telaio derivato da un pick-up Chevrolet, è blindata per resistere a bombe, attacchi chimici, assalti, fuoco e mine. Pesa circa 9 tonnellate, il che, tra le altre cose, impedisce il ribaltamento anche in caso di speronamento. I vetri, spessi 15 cm, sono antiproiettile e le portiere sono simili a quelle di un Boeing 757, con maniglie elettrificate per ulteriore sicurezza. L'abitacolo è isolato con acciaio, alluminio, titanio e ceramica, progettato per resistere a colpi d'arma da fuoco.

Mezzo chilometro al litro. Non è dato sapere cosa ci sia dentro al cofano, ma il motore è probabilmente un turbodiesel 6.6 litri V8 o un sei cilindri, anche se le specifiche sono segrete. A causa del peso colossale, la velocità massima stimata si aggira sui 100 chilometri orari, con un consumo pazzesco: un litro di gasolio ogni 500 metri. I pneumatici, rinforzati con kevlar, permettono di proseguire anche se esplosi o tagliati. Il serbatoio è rivestito di schiuma antincendio per prevenire esplosioni. A bordo, sono presenti serbatoi d'ossigeno, scorte di sangue compatibili con il presidente e forniture mediche. Sistemi di comunicazione criptati garantiscono linee dirette sempre aperte con il Vice-Presidente e il Pentagono. La guida è affidata a un agente dei Servizi Segreti, sottoposto a test estremi di manovrabilità. Perché la sicurezza non è mai troppa. Soprattutto se in mezzo ci sono le sorti di milioni di persone coinvolte in una guerra.




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