Per i vent'anni del Lamborghini Centro Stile, la casa di Sant'Agata Bolognese celebra la propria eredità progettuale con una creazione senza precedenti che ha nel nome l'intento di mettere le cose in chiaro fin da subito. Il nuovo modello, dedicato ad appena 29 selezionatissimi clienti, si chiama Fenomeno ed è stato presentato in anteprima alla Monterey Car Week 2025, entrando di forza nell'albo delle "few-off" firmate Lamborghini, come Reventón, Veneno, Centenario e Sián. Abbiamo potuto vederla dal vivo in anteprima e vi raccontiamo com'è e com'è fatta.
Partiamo col dire che la Lamborghini Fenomeno è la più veloce e potente automobile mai realizzata dal marchio grazie all'integrazione tra il dodici cilindri aspirato e i tre motori elettrici già visti sulla Revuelto. Il V12 è già di suo il più potente della storia del Toro, capace di sviluppare 835 CV (+10 CV rispetto alla Revuelto) a 9.250 giri/min. A questo si aggiungono tre motori elettrici – due anteriori e uno posteriore per un totale di 245 CV (+55 CV) – per una potenza combinata di 1.080 CV. Il risultato è una supersportiva ibrida con uno 0-100 km/h in 2,4 secondi, uno 0-200 in 6,7 e una velocità massima superiore ai 350 km/h. Il tutto con un rapporto peso/potenza da primato: 1,64 kg/CV. Il peso a secco è di 1.771 kg, inferiore di 1 kg rispetto al dichiarato del modello standard. Il terzo motore elettrico, è integrato nel cambio doppia frizione a otto marce e consente la trazione integrale anche in modalità full electric: agisce in sinergia con una batteria da 7 kWh (+3,2 kWh rispetto alla Reveulto) ad alta densità collocata nel tunnel centrale.
Alla base della Fenomeno c'è un telaio a vasca che la Casa ha battezzato con gergo aeronautico “monofuselage”, traducibile in monofusoliera, realizzata in uno speciale carbonio a fibra corta, a cui si unisce la struttura anteriore in Forged Composite: un'architettura leggera e rigida che richiama i principi aeronautici e offre il supporto giusto a una vettura che vuole esprimere il massimo della tecnologia del marchio. L'auto adotta anche freni carboceramici CCM-R Plus derivati dal mondo endurance e sospensioni regolabili manualmente di tipo racing. Un ruolo centrale lo gioca il sensore 6D, abbinato al sistema Integrated Vehicle Estimator e al freno elettronico IPB, per un controllo più puntuale della vettura – grazie alla capacità di leggere in tempo reale accelerazioni, rotazioni e grip – e una velocità di risposta migliorata rispetto al passato.
Il design, naturalmente, è firmato da Lamborghini Centro Stile guidato da Mitja Borkert ed è modellato pescando a piene mani dall'esperienza nel motorsport e nell'heritage del marchio. Il frontale integra un S-Duct e prese d'aria ispirate alla Huracán GT3 e lo stesso si può dire del vistoso estrattore posteriore, sormontato dall'ala mobile. Ci sono poi elementi che riprendono qua e là dai tratti distintivi delle Lambo del passato (più o meno recente) come la coda lunga dell'Essenza SCV12, i passaruota e le prese Naca della Countach LP5000 o le fiancate e i battistrada a vista della countach LP400. All'interno domina la fibra di carbonio, anche grazie a elementi stampati in 3D come quelli del quadro strumenti. Sedili a guscio dedicati, console centrale con sport pad e sistema di illuminazione ambientale completano l'ambiente high-tech.