A Helsinki, l'ultimo incidente stradale mortale si è verificato più di un anno fa, nel luglio del 2024: è quanto dichiarato dall'amministrazione comunale e dalla polizia in una conferenza stampa. Per quanto le morti legate al traffico automobilistico siano in calo in tutta Europa (-3% nel 2024) e la capitale finlandese sia una città tutto sommato piccola (circa 690mila abitanti), il risultato rimane comunque impressionante, anche in considerazione del fatto che nella sua area metropolitana si muovono più di un milione e mezzo di persone.
Limiti di velocità più bassi. Questo risultato, spiega Roni Utriainen, ingegnere che si occupa del traffico per la capitale finlandese, è legato a “diversi fattori, ma i limiti di velocità sono quello più importante”. Secondo i dati raccolti dall'amministrazione, infatti, il rischio di mortalità per i pedoni è stato ridotto del 50% abbassando i limiti di velocità da 40 a 30 km/h in gran parte dell'area residenziale della città nel 2021. A questo si aggiungono oltre 70 autovelox e un rigoroso sistema di controlli e sanzioni.
Vita (volutamente) “difficile” per gli automobilisti. La città di Helsinki ha anche implementato “politiche di mobilità e sviluppo urbano a lungo termine”, che prevedono tra le altre cose il restringimento delle strade e la piantumazione delle vie, con l'obiettivo esplicito di “mettere a disagio gli automobilisti”, che in un ambiente complesso tendono a muoversi con maggior prudenza. In parallelo è stata ampliata l'infrastruttura per pedoni e ciclisti, che possono contare su oltre 1.500 km di strade dedicate, e potenziato il trasporto pubblico, con autobus a guida autonoma e a basso impatto ambientale. Tutti elementi, spiega Utriainen, che hanno contribuito a “ridurre l'uso dell'automobile e, con esso, gli incidenti gravi”.