I cinesi, con la loro ascesa in Europa, faranno pure paura, ma sono anche uno stimolo al miglioramento, come avvenuto in passato con i giapponesi e i coreani. Ne sono convinti in Dacia, uno dei marchi potenzialmente più esposti all'aggressività del Dragone. A spiegare quale sia la posizione della Casa di Mioveni nei confronti di uno dei fenomeni di mercato del momento è stato Frank Marotte, vicepresidente Brand, Marketing, Sales & Operations, nel corso di una tavola rotonda sulle performance commerciali del primo semestre: e dunque, Dacia è "fiduciosa di poter mantenere il suo successo in Europa" nonostante la temuta invasione.
Una storia che si ripete. "Come qualsiasi altro produttore, stiamo osservando con molta attenzione il successo dei marchi cinesi", ha spiegato Marotte. "Quello che posso dire è che non tutti i cinesi stanno entrando nello stesso territorio in cui è presente Dacia. Sì, hanno successo, ma è una storia che in Europa si ripete: 25 anni fa arrivarono i giapponesi e tutti dicevano che rappresentavano una minaccia per gli europei. I costruttori europei si sono adattati e continuano ad avere successo. Poi sono arrivati i coreani, 10 o 15 anni fa, ed è stata la stessa storia: gli europei si sono adattati e continuano ad avere successo". "Siamo molto consapevoli di cosa sta succedendo con i cinesi in questo momento. La capacità di adattamento ci stimolerà a migliorare e siamo fiduciosi di poter mantenere il successo in Europa", ha proseguito Marotte.
Nessun cambio di strategia. Per affrontare la concorrenza, la Dacia conta sulle sue solite "armi", invariate dopo l'addio di Luca de Meo, in particolare sul fronte dell'elettrificazione: "Siamo impegnati a rispettare le normative europee, ma soprattutto a rispettare uno dei valori chiave di Dacia, ovvero essere eco-smart. Ed eco-smart significa puntare sul rapporto qualità-prezzo, rimanendo ecologici nelle nostre offerte e nei nostri prodotti. Per questo, dobbiamo continuare il nostro percorso verso una maggiore elettrificazione della gamma. E questo non cambierà", ha assicurato Marotte, che ha voluto evidenziare l'aumento del mix di elettrificazione nel primo semestre al 23,4%, 14,7 punti in più rispetto al pari periodo dell'anno scorso.
I dati di vendita. Gran parte della tavola rotonda ha comunque riguardato i dati semestrali. Le vendite globali, pari a 356.084 unità, sono scese dello 0,7%, ma per effetto di una nuova politica commerciale in Turchia sulla Duster (il modello è passato sotto la Renault). Nella sola Europa, le targhe sono aumentate dell'1,1% a 308.957 unità e la quota di mercato di 0,1 punti al 4,5%. Si tratta di risultati ancor più significativi considerando "un mercato europeo estremamente difficile". Tra i vari modelli, la Sandero si è confermata la più popolare con 151.948 vendite (-7,8%), mentre la Spring è stata commercializzata in 19.452 esemplari (+62,5%), la Jogger in 42.381 (-16,8%) e la Duster in 108.510, (-4,5%). Infine, la nuova arrivata, la Bigster, ha raccolto oltre 38 mila ordini e registrato 17.329 vendite, per il 69% nella versione ibrida e per l'88% negli allestimenti Extreme e Journey. Anche per questo Marotte ha parlato più volte di un modello dal "successo davvero significativo: siamo sostanzialmente al di sopra dei nostri obiettivi e delle nostre ambizioni. La Bigster è molto promettente per i prossimi passi del marchio in termini di contributo agli obiettivi Cafe del Gruppo Renault e, naturalmente, di elettrificazione e modernità. Per la Dacia è una novità, ma abbiamo elaborato una proposta molto coerente con la strategia che abbiamo adottato negli ultimi anni e con ciò che stiamo cercando di fare sul mercato: offrire il miglior rapporto qualità-prezzo possibile a tutti". Marotte ha anche espresso il suo ottimismo sulla possibilità di raggiungere i target annuali: "L'obiettivo è raggiungere le 700.000 vendite a livello globale, il che sarebbe un aumento rispetto 674.000 dello scorso anno. Ci troviamo a metà strada. Ovviamente, operiamo in mercati molto incerti, quindi può ancora succedere di tutto, ma abbiamo comunque fiducia nella forza della gamma e del marchio nei mercati chiave in cui operiamo".