Rara Factory ha inaugurato al Parco Scientifico Tecnologico Vega di Venezia un nuovo laboratorio per la ricerca, sviluppo e prototipazione di materiali sostenibili alternativi alle terre rare e ai materiali critici. L'azienda, uno spin-off dell'Università Ca' Foscari, sviluppa tecnologie di frontiera per ridurre la dipendenza da elementi indispensabili per la transizione energetica, la mobilità elettrica, l'aerospazio e i dispositivi medicali avanzati.
Gli obiettivi. Il cuore della tecnologia di Rara Factory è un algoritmo brevettato che permette di identificare materiali alternativi, combinando elementi facilmente reperibili in natura e mantenendo proprietà equivalenti o superiori rispetto alle leghe tradizionali. Grazie a un mix di competenze, che va dalla fisica della materia alla fisica teorica e all'intelligenza artificiale generativa, l'algoritmo è stato finora testato con successo su oltre 45.000 materiali, dimostrando la capacità di rivoluzionare l'approvvigionamento di materie prime critiche in settori strategici. "Andiamo a prendere l'abbondanza: grandi quantità di elementi facilmente reperibili come ad esempio silicio, alluminio, ferro, calcio", spiega Stefano Bonetti, fondatore e direttore scientifico di Rara Factory, nonché docente di Fisica Sperimentale della Materia e Applicazioni a Ca' Foscari. "Il primo obiettivo sarà trovare magneti alternativi a quelli al neodimio per applicazioni nell'automotive e delle energie rinnovabili, ma il nostro metodo è molto più generale ed è valido per qualsiasi materiale critico che vuole essere sostituito, per esempio il litio, il coltan o il cobalto".
Una catena del valore completa. Il nuovo laboratorio è dotato di sistemi di calcolo avanzato per la progettazione di nuovi materiali mediante un modello AI proprietario, strumenti per la sintesi di nuove leghe, impianti di caratterizzazione per misurare proprietà magnetiche, termiche ed ottiche dei materiali generati in grado di produrre circa 150 campioni al giorno e oltre 10.000 entro fine anno. Per Michele Bugliesi, fondatore e amministratore delegato dello spin-off e professore ordinario di Informatica, "con Rara Factory vogliamo dimostrare che è possibile generare impatto non solo scientifico, ma anche industriale e sociale, partendo dall'eccellenza accademica italiana. Il nostro obiettivo è costruire una catena del valore completa, con partner industriali, istituzionali e investitori di primissimo piano contribuendo a creare un ecosistema competitivo che connetta ricerca, imprese e territorio. Il primo step è stato compiuto: oggi Rara Factory è pienamente operativa, con una decina di collaboratori e un valore di strumentazione".
I sostenitori. "Siamo orgogliosi di supportare Rara Factory, una realtà che dimostra come l'innovazione scientifica possa trasformarsi in impatto industriale concreto. Il loro approccio, che combina scienza dei materiali e intelligenza artificiale, ha il potenziale per ridefinire intere filiere industriali e rappresenta una risposta strategica alla dipendenza dalle terre rare e alle sfide della transizione energetica", afferma Enrico Dente, Director di Motor Valley Accelerator e Plug and Play. Aggiunge Francesco Iannella, Regional Manager Nord Est di UniCredit: "Il nostro intervento di sostegno al progetto Rara Factory ben esemplifica le direttrici secondo cui si muove l'azione di UniCredit in un territorio come quello del Nord Est. Da un lato è la prova concreta della nostra volontà di sostenere progetti imprenditoriali ambiziosi e sostenibili; in secondo luogo, è la naturale conseguenza del nostro storico e pionieristico supporto all'ecosistema dell'innovazione, maturato negli anni attraverso il progetto UniCredit StartLab; in ultimo è coerente con il nostro impegno, attraverso le cosiddette ‘borse di rientro' promosse da UniCredit Foundation, per attrarre e trattenere i migliori talenti".