Il governo britannico insiste con gli incentivi per le auto elettriche, proponendo una seconda ondata di ecobonus statali: sono previsti sconti fino a 3.750 sterline (4.320 euro) per chi compra una vettura a batteria di prezzo pari o inferiore a 37.000 sterline (42.622 euro). In questo modo, l'esecutivo intende allineare la domanda dei consumatori agli obiettivi di zero emissioni nette di gas serra entro il 2050. Stavolta, sul piatto ci sono 650 milioni di sterline, ossia 748 milioni di euro, disponibili da domani sino al 2029 per i clienti delle concessionarie del Regno Unito, in modo da eliminare gradualmente le vendite di nuove auto a benzina e diesel entro il 2030 (mentre il ban termico in Unione Europea è fissato al 2035). Applicando il criterio dell'impronta di carbonio di una macchina dalla fabbrica al salone, per le elettriche Made in UK l'incentivo sarebbe il più alto possibile.
Pressioni. In Gran Bretagna la domanda di elettriche è in stallo, con gli automobilisti che indicano i prezzi elevati come il primo dei numerosi ostacoli all'acquisto. Di qui la scelta del governo, dietro la spinta delle Case, che di anno in anno sono tenute a vendere sempre più elettriche, pena pesanti multe statali, con un meccanismo analogo alle sanzioni Ue: dal 2024, gli sconti dei costruttori stessi ammontano a 6,5 miliardi di sterline (7,475 miliardi di euro). Secondo le regole, almeno il 28% delle nuove auto targate da ciascun produttore nel 2025 dev'essere a emissioni zero: siamo al 21,6% nella prima metà dell'anno. Una distanza notevole.
“Grande occasione”. In aprile, l'esecutivo ha allentato alcuni degli obiettivi di immatricolazione, in quanto il comparto ha dovuto far fronte ai dazi Usa, il suo secondo mercato più grande dopo l'Unione Europea. Stando al segretario ai Trasporti GB Heidi Alexander, il sussidio, chiamato “Electric Car Grant”, permetterà alle persone di “conservare una parte del denaro guadagnato con fatica, aiutando il nostro settore automobilistico a cogliere una delle maggiori opportunità del 21° secolo. Con 82.000 punti di ricarica pubblici, abbiamo costruito le infrastrutture di cui le famiglie hanno bisogno”.
Chi paga? I Conservatori, all'opposizione, criticano la scelta del governo: “L'Office for Budget Responsibility ha chiarito che la transizione verso i veicoli elettrici ha un costo. Non illudiamoci: in autunno arriveranno altre tasse”, preannuncia il Segretario ombra ai Trasporti, Gareth Bacon.