L'eredità in fatto di vendite è da record: 2,7 milioni di unità a livello globale dal debutto sulle strade nel 2008. Con questo primato, la XC60 è diventata in assoluto l'auto più richiesta nella storia della Volvo, strappando in casa lo scettro alla storica 240, prodotta in 2.685.171 esemplari tra il 1974 e il 1993. Il trucco, comunque, c'è. Come la gloriosa antenata, anche la XC60 ha da sempre convinto il pubblico seguendo mode e tendenze del suo segmento – quello dei Suv di medie dimensioni – offrendo diverse innovazioni e diventando nel 2024 l'ibrida plug-in più venduta in Europa.
Più moderna fuori e dentro. Con il Model Year 2026, la svedese non rompe la tradizione. Introduce aggiornamenti che portano a un livello superiore stile e contenuti. Nella linea prende adesso spunto dalla sorella maggiore XC90: propone un nuovo disegno della calandra anteriore, cerchi dedicati e gruppi ottici posteriori scuriti che le conferiscono un look più maturo e moderno. Anche l'abitacolo evolve con piccole modifiche ma d'effetto. Materiali inediti nelle finiture e rivestimenti, tra cui il Quilted Nordico o il tessuto Navy Herringbone Weave, marcano ulteriormente a bordo l'indole premium della vettura. Mentre l'infotainment, con servizi Google integrati e un display da 11,2 pollici al centro della plancia, compie un salto generazionale. Poggia sulla piattaforma Snapdragon Cockpit di Qualcomm e garantisce una reattività da smartphone, oltre a una grafica più definita.
Alla guida della plug-in T8. Abbiamo provato la XC60 MY26 nella versione più potente plug-in hybrid, la T8 da 455 CV e 709 Nm complessivi, in vendita a partire da 74.000 euro. Abbina un 4 cilindri 2.0 benzina sovralimentato da 310 CV sull'asse anteriore a un motore elettrico posteriore da 107 kW (145 CV). Quest'ultimo è alimentato da una batteria agli ioni di litio da 18,8 kWh, ricaricabile dallo 0 al 100% in circa tre ore tramite wallbox (la potenza accettata dal veicolo è fino a 6,4 kW in corrente alternata). In città, la svedese si muove fluida e silenziosa. Grazie alla gestione intelligente della propulsione, secondo Volvo può coprire fino al 50% dei tragitti in elettrico, arrivando a percorrere circa 80 km a zero emissioni, anche se noi siamo riusciti a farne una cinquantina scarsi. Fuori dai centri urbani la sinergia tra termico ed elettrico consente spunti brillanti, potendo contare sulla rapidità del cambio automatico a otto rapporti. Ciò che colpisce, però, è la capacità della XC60 di isolare i passeggeri dall'ambiente esterno. Vetri laminati, insonorizzazione in punti critici dell'abitacolo e un assetto votato al comfort – con sospensioni pneumatiche opzionali – chiudono il mondo fuori e filtrano ogni rumore.
Una fortezza su quattro ruote. Sottopelle, la XC60 continua a essere un manifesto della filosofia Volvo sulla sicurezza. Di serie impiega numerosi sistemi di assistenza alla guida, compreso il City Safety che rileva veicoli, pedoni, ciclisti, animali e frena automaticamente l'auto in caso di pericolo a bassa velocità. Oppure l'Oncoming Lane Mitigation, per evitare invasioni di corsia verso il traffico in arrivo, e l'ultima versione dell'IntelliSafe Surround in grado di monitorare costantemente l'ambiente intorno al veicolo. Tutti sono integrati in un'architettura che punta alla protezione passiva, ma soprattutto alla prevenzione attiva degli incidenti.